15 settembre 2014

.....Libro promosso: Storia di una ladra di libri di Markus Zusak......

Nella Germania della Seconda guerra mondiale, quando ogni cosa è in rovina, una bambina di nove anni, Liesel, inizia la sua carriera di ladra. All'inizio è la fame a spingerla, e il suo bottino consiste in qualche mela, ma poi il vero, prezioso oggetto dei suoi furti sono i libri. Perché rubarli significa salvarli, e soprattutto salvare se stessa. 
Liesel infatti sta fuggendo dalle rovine della sua casa e della sua famiglia, accompagnata dal fratellino più piccolo e diretta al paese vicino a Monaco dove l'aspetta la famiglia che li ha adottati. Nell'inverno gelido e bianco di neve, il bambino non ce la fa, ed è proprio vicino alla sua tomba che lei trova il primo libro. Il secondo, invece, lo salva dal fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti. 
Col passare del tempo il numero dei libri cresce e le parole diventano compagne di viaggio, ciascuna testimone di eventi terribili ai quali la bambina sopravvive, protetta da quei suoi immortali, straordinari, amorevoli angeli custodi.


Mi sono ritrovata a leggere questo libro perchè avevo visto il trailer del film, ma prima di vedere il film ho pensato meglio leggere il libro. La scrittura decisamente scorrevole, mi ha fatto letteralmente "mangiare" il libro, curiosa di vedere cosa succedeva alla protagonista del libro. Questo non è il solito libro dove si parla di shoah. Morte, distruzione, razzismo, orrore. Questo è ciò che viene in mente a chiunque senta la parola "Nazismo". Quando provo a pensare e a entrare con la mente in quel periodo mi viene un brivido, perchè penso come diamine hanno fatto a vivere in questo periodo tantissime persone, un conto è immaginare, vedere documentari e leggere libri che descrivono il periodo, un conto è vivere negli anni di persecuzione. Ognuno di noi sa i crimini compiuti dai nazisti e da Hitler, ma possiamo solo immaginare le emozioni che sono scaturite dalla morte di un fratello o dire il saluto nazista Heil Hitler" sapendo che l'uomo a cui inneggia è la causa dei suoi mali interiori? E quanti di noi possono immaginare cosa si prova a vivere con un ebreo da nascondere al mondo per motivi che a dieci anni certamente sfuggono?
L'universo interiore di Liesel è un turbine di emozioni che si accavallano tra l'innocenza infantile e una precoce maturità necessaria per affrontare ciò che a dieci anni non si dovrebbe neanche conoscere. Crescere in un periodo di guerra, in una germana nazista dove le parole di odio, razzismo si manifestano fino a radicarsi in un terreno arido e vile. Eppure nonostante questo la famiglia adottiva di Lisiel, e nasconde un ebreo con i pericoli che ne comporta. L'amicizia che si instaura tra il pugile e la ragazzina è profonda e reale. Entrambi segnati da eventi drammatici.  Il finale è da scoprire e da vivere. La protagonista del libro è una bambina di dieci anni  di nome Liesel che compie "cattive" azioni da lei compiute, i furti dei libri, risultano facilmente perdonabili ad una bambina travagliata e distrutta. Forse i libri rappresentano per lei il ponte per oltrepassare l'abisso della morte in cui tutti coloro che le sono vicini sembrano cadere insieme alle sue speranze di una vita felice.

Chi racconta la storia al lettore,  è la morte stessa, che devo dire all'inizio spiazza decisamente. Si capisce dai primi capitoli che la morte stessa, prova compassione per gli ebrei che lasciano la vita nei campi di concentramento, che piange nel dover portare via, per quanto ciò significhi per lei commettere un furto, un ragazzino. La morte che non è malvagia, prende semplicemente le anime delle persone che sono morte. 

I personaggi sono descritti in maniera immpeccabile il giovane Rudy Steiner spicca fra tutti. Inizi ad amare ogni personaggio. 

Per finire “Storia di una ladra di libri” non è una semplice storia di Liesel che cerca di salvare Max. Liesel ha fame e la sua non è esclusivamente fame di cibo bensì è pura fame di parole. Sarà questo a  costruire il nodo centrale su cui si snoda il romanzo. L’amore per la letteratura scuote le pagine di quest’opera e fa vibrare l’anima di chi si presta a leggere. Amerete questo libro che quando lo finirete vi mancherà. Che nel mondo esistano persone così buone e pure da commuovere perfino la morte. Un libro che può dar tanto e che lascia il segno non può che essere consigliato a chi desidera che quel segno venga lasciato......

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