03 gennaio 2018

Libro Promosso - Patrick Fogli - Dovrei essere fumo

Patrick Fogli
Dovrei essere fumo
€ 9,90
Pagine 290
Edizione Piemme


Trama
La storia di un'ossessione. Un romanzo sulla vendetta e perdono. Che non sempre sono agli estremi opposti della bilancia. Alberto ha cambiato vita. Il suo passato nei servizi segreti è ormai alle spalle, per quanto possa esserlo un'esistenza di quel tipo. Perché lui è il migliore, e qualcuno se n'è accorto, tanto da offrirgli un incarico inatteso: la sorveglianza notturna, in una clinica, di un uomo molto anziano e molto ricco. La sua vita è in pericolo, e non solo per il cancro che lo sta consumando. Inverno 1939. Emile, nato a Parigi nel 1921, ebreo da chissà quante generazioni. Non ricorda il giorno in cui ha iniziato ad avere paura, ma sa che da quel giorno non ha più smesso. A unire le due vicende, un quaderno azzurro cui è affidata una verità che non tutti hanno il coraggio di guardare in faccia.

Libri sull’Olocausto ne sono stati scritti a migliaia. Lo scrittore finalista al Premio Scerbanenco e al Noir in Festival di Courmayeur, l’ingegnere elettronico conferma la sua naturale predisposizione al thriller confezionando un romanzo che potremmo definire a due voci, quella di Alberto Corini e quella di Emile Riemann, i cui punti di vista si alternano nel corso delle pagine incrociandosi in un legame la cui natura, viene rivelata al lettore in un finale toccante e drammatico al tempo stesso. 

Il difficile tema della Shoah raccontato attraverso sfumature noir e thriller: è questa la particolarità che lo scrittore inserisce nel suo romanzo, un romanzo come tanti altri romanzi che ci invita a ricordarci come non si possa e non si debba fare finta di niente quando la nostra mente ripercorre i momenti drammatici della Seconda Guerra Mondiale.
Anche perché è proprio il titolo a cancellare qualsiasi aspettativa ottimistica: un "Dovrei essere fumo" che non lascia spazio a speranze, desideri, sogni e che richiama immediatamente allo sbuffare imperterrito dei camini nei campi di sterminio. Romanzo - testimonianza prepotentemente intenso e toccante, Dovrei essere fumo è una lettura che colpisce come un pugno alla bocca dello stomaco nelle pagine dedicate ad Emile, catturando al contempo il lettore nella rete sempre più fitta di intrighi che si sviluppano nella vita di Alberto: la fusione di questi due elementi dà vita ad un ottimo romanzo che obbliga a una lettura frenetica, ma al tempo stesso quasi timorosa, perché la crudeltà dell’uomo sa superare di gran lunga l’immaginazione, ma prima o poi ognuno deve fare i conti col Destino.

Chapeau, ma è uno chapeau a metà, perché, sì, si tratta di un capolavoro, ma di un capolavoro che non esisterebbe se non ci fosse stato il genocidio dell'Olocausto. E, forse, ma togliamo pure il forse, avremmo preferito non avere mai avuto a che fare né con questo romanzo né con il massacro degli ebrei…. Ebrei che diventano nefandezza, numeri, automi e che, senza lasciare spazio a qualsiasi emozione, sono stati costretti a caricare nei forni altri ebrei ignari di quello che sarebbe loro successo di lì a breve…

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