03 gennaio 2018

Libro Promosso - Alexander Dumas Il conte Di Montecristo

Alexander Dumas
Il conte Di Montecristo
€ 14,00
Pagine 1206
Edizione Bur

Trama
Edmond Dantès, marinaio, prigioniero, misteriosamente ricco, mette a soqquadro l'alta società parigina. Imprigionato a Marsiglia nel 1815, il giorno delle nozze, con la falsa accusa di bonapartismo, rimane rinchiuso per 14 anni nel castello di If, vittima della rivalità in amore di Fernando e in affari di Danglars, odiato anche dal magistrato Villefort. Questi i tre nemici su cui, dopo l'evasione, cadrà la terribile vendetta di Dantès.

"Montecristo" è una grandiosa, avventura piena di colpi di scena.
Questa storia bella, affascinante, offre una salubre evasione dalla realtà. La storia strega il lettore, avvolgendolo in un’atmosfera drammatica, in cui la vendetta è sovrana della scena, ultimo arbitro degli equilibri sconvolti dalle diverse peripezie e dai molteplici intrighi.
Il piano di vendetta del Conte viene svelato solo alla fine e solo allora tanti particolari che apparivano di poco conto, tante storie che fino a quel punto potevano sembrare minori e fuori dal contesto, tanti personaggi ritenuti marginali dimostreranno tutta la loro importanza. L’autore inoltre traccia un preciso e interessante ritratto storico di una Francia d’inizio Ottocento, ancora scossa dagli strascichi della rivoluzione e divisa tra illuministi, sostenitori della Restaurazione e nostalgici bonapartisti. La storia punta il dito sui vizi, i peccati e l’avidità della società dell’epoca, società da cui lo stesso protagonista prende ripetutamente le distanze preferendo richiamarsi a una cultura orientale diametralmente opposta a quella francese, cui si avvicina soltanto per realizzare il suo piano di vendetta e da cui subito dopo si discosta. Avvelenamenti, fughe, duelli, dissertazioni filosofiche, amori traditi e amicizie indissolubili, niente manca a quest’opera che da circa due secoli appassiona e tiene con il fiato sospeso milioni di lettori e che, oltre all’avventura, ha il merito di accendere un vero è proprio dibattito morale sul sottile confine che divide il concetto di giustizia dal desiderio di rivincita, tutto nasce dalla gelosia di un uomo che vuole avere tutto quello che ha Dantes. Un uomo onesto che subisce un’ingiustizia. La bravura di Dumas l’abilità di costruire dialoghi pregni di senso che somigliano a moderne sceneggiature di telefilm e lungometraggi, ma soprattutto la conoscenza profonda che l’autore sembra avere di tutte le sfaccettature dell’animo umano.
I personaggi del romanzo assumono la forma di voci di vocabolario, plasmate dall’autore: il procuratore del re Villefort rappresenta contemporaneamente e paradossalmente la rigidità e l’inflessibilità di fronte alla legge, salvo poi piegare la stessa ai propri interessi; il barone Danglars incarna l’egoismo, l’avidità e il calcolo; il conte de Morcerf il tradimento e la tendenza alla manipolazione; Benedetto l’arrivismo e l’irriconoscenza; il giovane Maximilien Morrel la leggerezza e l’amore spassionato; la misteriosa Haydée il mistero della bellezza; Bertuccio e il servitore Alì la fedeltà e l’obbedienza; il bandito Vampa la cortesia, la cultura e l’interesse economico.
Il libro è quindi un vero e proprio mosaico vivente. Una lettura unica, che regala pezzi di letteratura senza uguali, giustificando il suo posto nella categoria dei classici senza tempo.

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