03 gennaio 2018

Libro Bocciato --- Jodi Picolut "La custode di mia sorella"

Jodi Picolut
La custode di mia sorella
Pagine 425

Trama
Anna non è malata ma è come se lo fosse. A tredici anni è già stata sottoposta a numerosi interventi chirurgici, trasfusioni e iniezioni in modo che la sorella maggiore Kate possa combattere la leucemia che l’ha colpita in tenera età. Anna è stata concepita con le caratteristiche genetiche che la rendono idonea a essere donatore di midollo per la sorella, ruolo che non ha mai messo discussione ma che ora le diventa, di colpo, insostenibile. Perché nessuno le chiede mai il suo parere? Perché si dà per scontato che lei sia disponibile? Anna prende una decisione per molti impensabile e che sconvolgerà la vita di tutti i suoi cari: fa causa alla sua famiglia.

Ho trovato questo libro nei meandri della libreria, è un libro che non pensavo neanche di avere, volevo leggerlo sapendo che è stato tratto un film da questo libro (e so che nel film hanno cambiato il finale e da una parte forse mi piace di più il finale del film che del libro), questo è uno di quei casi in cui mi è piaciuto di più il film tratta dal libro e non il contrario. Del libro mi sono piaciute alcune cose la storia e il fatto che è scorrevole, ma per il resto no. Quando la malattia varca la soglia di quel luogo che da sempre ha costituito il tuo rifugio, la tua casa puoi dire addio ad ogni tua difesa. Questo è ciò che accade nella famiglia di Anna: sua sorella maggiore Kate ha una particolare forma di leucemia, una patologia che oltre ad essere estremamente rara è anche enormemente aggressiva. E qui inizia il dramma. Il problema che l’autrice ci pone è quello della emancipazione medica di Anna che, a soli tredici anni, non ce la fa più, non se la sente più di essere donatrice per sua sorella. Il problema che l’autrice pone nel libro non è facile, ma per quello che penso io mi schiero dalla sua parte. Anna inizia a salvare sua sorella, ma anche la sua migliore amica fin dalla sua nascita fino a che all’età di 13 anni, fino a quando non gli viene chiesto un rene! Per dar voce alla sua pretesa, Anna non ha altra scelta che rivolgersi ad un legale e portare la sua causa in Tribunale affinché un giudice terzo ed imparziale udite le sue parole ed il suo vissuto possa decidere quello che è il meglio per tutti loro. Arrivati ad un certo punto non si tratta più solo e soltanto del diritto della giovane di disporre del suo corpo, ma si toccano temi di eticità e moralità indiscussa quale il diritto alla vita, vivere in modo dignitoso, lasciare andare anche quando non vorremmo. 

Che dire, stilisticamente il componimento è fluente (e per fortuna altrimenti sarebbe stato un mattone, anche perché la versione che ho trovato è stampato con una scrittura piccina!), ma la cosa che mi ha dato fastidio e che è scritto in prima persona,(ad alcuni può piacere, ma a me non piace) e in ogni capitolo vede l’alternarsi della voce narrante, (da Anna, dal padre, dalla madre, e del fratello, l’avvocato e del tutore nominato dal tribunale che dovrà aiutare Anna) e se non viene scritto a inizio capitolo il nome della persona /voce narrante non si capisce un tubo! Non mi fanno impazzire i libri scritti in questo modo.
Chi leggerà si ritroverà diviso su quale fazione stare, fino all'ultimo. Non trovo sbagliata la decisione di Anna, che si ritrova confusa, e scopriamo che dentro di lei esiste un vero e proprio conflitto, su quello che deve fare per salvare sua sorella e sulla libertà di decidere cosa fare del suo corpo, ma questo comporterebbe anche la morte di sua sorella. Trovo sbagliata la decisione dei genitori che pensano più a una figlia che all’altra, non si curano di Anna danno semplicemente per scontato che lei farà quello che è giusto per Kate, cioè salvare sua sorella e fregarsene del suo corpo, e nel libro si capisce benissimo durante la storia, che Anna è stata concepita dai genitori solamente per salvare l’altra figlia! I genitori non gli chiedono come si sente, quello che prova, la trattano semplicemente come una bambina in una bolla, che deve rimanere perfetta per sua sorella Kate, ma loro non si curano neanche dell'altro figlio maggiore, Jesse che fa di tutto per attirare l’attenzione, ma invano, e non gli dai tutte le colpe. I genitori mi sono stati antipatici fin da subito, per loro esiste una sola figlia, Kate. La madre pensa solamente a Kate, il padre si mette dalla parte della figlia Anna, perché inizia a capire quello che prova la figlia, a voler vivere una vita sua, senza essere una bambola che vive in una bolla, vuole vivere la semplice vita come tutte le ragazzine della sua età, ma il padre purtroppo è succube della moglie, appena parla la moglie, lui non conta più nulla. I personaggi forse secondari, sono Julia, il tutore nominato dal tribunale, e Campbell l’avvocato chiamato da Anna per farsi rappresentare in tribunale, per difendere i suoi diritti di emancipazione medica. Tra i due esiste un affetto da sempre. Judge, il fedele pastore tedesco del legale, tutti e tre contribuiscono a stemperare un po’ il clima che si crea nel romanzoL'avvocato l'ho adorato, non so mi è subito piaciuto, così come Julia e per non parlare del cane, più di una volta mi ha fatto scappare un sorriso. Il finale, è come una batosta...fin troppo improvviso. E' stato davvero un colpo di scena, detto sinceramente non mi è piaciuto per niente. 

Ha 428…decisamente troppo, poteva essere con qualche pagina di meno!  
Mi aspettavo di meglio.
Non è un libro che consiglio! 

P.s. Io ho visto il film tratto dal libro......rare volte, trovo film tratti dai libri che mi piacciono di più, con il film tratto da questo libro mi è successo. Il film mi è piaciuto di più. Nel film hanno cambiato il finale però.

Libro Promosso --- Kyung Sook Shin "Prenditi cura di lei"

Kyung Sook Shin
Prenditi cura di lei
€ 6,90
Pagine 217
Edizione Neri Pozza

Trama
Una coppia di anziani si precipita verso il treno appena arrivato. L’uomo, la borsa della donna in mano, riesce a malapena a salire in carrozza. Non appena si volta, però, scopre con sgomento che i suoi occhi non vedono più la camicetta celeste, la giacca bianca e la gonna beige a pieghe della moglie. Della donna non vi è più traccia. Sparita, letteralmente inghiottita dalla folla. Così Park So-nyo, 69 anni, minuta, capelli argentati con permanente, scompare, senza denaro e senza documenti, nella sterminata marea umana della metropolitana di Seul.

Questo libro mi è piaciuto molto. Lo stile di scrivere, e ha un sapore amaro dei rimpianti.  E’ un libro che ti fa conoscere una famiglia che ricorda la madre e la moglia, ti fa conoscere la propria storia. L’ho letto in una settimana, e volevo vedere se alla fine questa signora sarebbe stata trovata. Ti fa pensare subito ormai è tardi, e ti fa pensare che diamo per scontato tante cose, anche i sentimenti. I figli e il marito solo dopo che la madre e la moglie è scomparsa ripercorrono tanti avvenimenti, e solo dopo si accorgono quello che stava pensando, i suoi sentimenti, quello che non hanno visto, di quanto hanno "preso" da questa donna senza dare nulla in cambio. La forza dell'abitudine ci rende ciechi, sordi, profondamente egoisti...quando però quest'abitudine viene improvvisamente a mancare, ecco che tutto quello che non abbiamo voluto vedere né sentire, si impone con una violenza tale da lasciarci storditi. Tutto dovuto, tutto scontato, tutto liquidato come "normale".


Libro Promosso --- Paul Doherty "Il ladro di Anime"


Paul Doherty
Il ladro di Anime
€ 4,90
Pagine 366
Edizione Piemme

Trama
1565 anno del Signore. Un potente stregone viaggia per tutta l’Inghilterra lasciandosi alle spalle una lunga scia di cadaveri a cui viene strappato il cuore: la gente lo chiama “Il ladro di anime” ma il suo vero nome è Henry Frogmore. Il ladro di anime ha venduto l’anima al diavolo in cambio di poteri, ma questi poteri per poter essere abbastanza forti prevedono il sacrificio di persone, alle quali viene letteralmente strappato il cuore; grazie a questi sacrifici l’anima delle vittime diventa proprietà del ladro, che quindi può assumere le sembianze delle sue vittime. I sovrani di mezzo mondo desiderano avere i servigi di questo oscuro personaggio tranne la regina d’Inghilterra, Elisabetta, che affida il compito di catturarlo ad una abilissima spia, William Cowper. Ma Elisabetta non è la sola che vuole la cattura di Frogmore, infatti anche i nemici giurati della corona, Il Vaticano, hanno mandato qualcuno alla ricerca dello stregone, e quel qualcuno è il gesuita Michael St. Clair, aiutato dalla sua spada e da una vergine con il dono della veggenza.

Avevo in libreria questo volume da un po’, scoperto mettendo in ordine la libreria. L’aveva comprato mio padre per leggerlo in spiaggia, e il suo prezzo decisamente conveniente 4,90 €. Il libro viene identificato come un giallo storico, ma qui di storico non ci vedo molto, solo per il fatto che è ambientato in Inghilterra nel 1565 e all’interno troviamo personaggi come la regina Elisabetta I, il vaticano, Solimano, e lo zar Ivan il terribile, e tutti questi personaggi ci sono giusto a poche righe in qualche capitolo, quindi non hanno neanche una parte principale nel romanzo. Io definirei il romanzo come un libro horror, fantasy, perché all’interno compare la magia, sia con la protagonista che ha il dono della veggenza, e con l'assassino che è un tipo decisamente fuori dagli schemi (infatti nella trama sulla copertina c'è scritto che il Vaticano manda qualcuno per poter catturare lo stregone) e il modo in cui uccide le sue vittime, e per questo ci entra anche la parte horror e per finire per fare un bel minestrone, ci sono perfino gli zombie (eh si non sto scherzando!) a sto punto cosa manca? Mancano solo vampiri e lupi mannari! (che nel libro non ci sono). Insomma non vi aspettate un thriller storico! Io avrei scritto che è un thriller fantasy e non di certo un thriller storico! Al lettore appassionato di thriller non è consigliato, perché se volete un romanzo dove si deve scoprire chi uccide le vittime e per la persona incaricata di questo all'interno di questo vi accompagna nei suoi ragionamenti per trovarlo non è il libro che fa per voi, perché nel libro sai chi è l'assassino, nel libro i personaggi non devono fare altro che fare una caccia all'uomo!  
I personaggi sono ben descritti, mi piace il modo di scrivere, mi è risultato scorrevole, mi sono gustata il libro fino alla fine, mi dava la voglia di continuare per vedere che sorte toccava a ogni personaggio. L’unica pecca per me è per la protagonista Rebecca, che non fa nulla di particolare e alla fine i guai li fa passare agli altri, lei non fa altro che seguire un gesuita Micheal St Clair e altri personaggi fanno tutto il resto. Almeno non è la solita bella del romanzo, anzi qui la protagonista ha il labbro leporino. Io detto sinceramente a questa ragazza gli avrei fatto fare qualcosa di più! 
Consigliato da leggere sotto il periodo di halloween!

Libro Promosso -- Isabel Allende "L’amante Giapponese"

Isabel Allende
L’amante Giapponese
€ 9,50
Edizione Feltrinelli

Trama
Alma Belasco, affascinante pluriottantenne, colta e facoltosa, decide di trascorrere gli ultimi anni della sua vita a Lark house, una residenza per anziani nei pressi di San Francisco. In questa struttura stringe amicizia con Irina, giovane infermiera moldava, di cui presto si innamorerà il nipote Seth Belasco. Ed è ai due giovani che Alma inizierà a raccontare la sua vita, in particolare la sua grande storia d'amore clandestina, quella con il giapponese Ichi, figlio del giardiniere dell'aristocratica dimora in cui ha vissuto, nonché compagno di giochi sin dalla più tenera infanzia. Sullo sfondo di un paese attraversato dalla seconda guerra mondiale, con le taglienti immagini di una storia minore - quella dei giapponesi deportati nei campi di concentramento -, si snoda un amore fatto di tempi sbagliati, orgoglio malcelato e ferite da curare, ma al tempo stesso indistruttibile,

Io ho sempre amato questa scrittrice e fino ad ora non mi ha mai deluso. Non mi ha deluso nemmeno con questo libro. Mi sono immersa nella lettura, di questa storia leggendo pagina dopo pagina, senza stancarmi. Amo il suo modo di scrivere. Nelle pagine di questo romanzo si ritrova forse una scrittice diversa rispetto a quella de “La casa degli spiriti”, con un modo di scrivere più denso. Ancora una volta Isabelle Allende racconta la vita di una donna con passione, malinconia, la voglia di vivere e riscatto, e lo fa con due donne, Irina e Alma, la badante dell’est e la ricca pittrice annoiata, diverse per personalità ed estrazione sociale, per attitudini e per interessi, che si trovano a convivere e inspiegabilmente.  Con questo libro è un  viaggio immaginario tra Polonia e Giappone. Ci porta all’essenza di queste due anime così diverse, ma così simili per il fardello di dolore che portano con sé da rendere inevitabile lo scoppio di una passione impetuosa e travolgente; Alma e Ichimei si amano fin da bambini, e coltivano il loro sentimento nel tempo, fino a ritrovarsi, ciascuno con la propria vita, ricca e agiata quella di lei, faticosa e dedita al duro lavoro quella di lui..
Eppure non è tutto oro ciò che luccica, e la donna, in congedo col mondo e in ritiro volontario nella casa di riposo, sceglie finalmente di liberarsi delle convenzioni borghesi che hanno da sempre condizionato la sua vita, sceglie di aprirsi alla giovane badante, che nasconde anche lei un passato torbido, dal quale fugge. Irina scopre la storia di Alma, segnato dalla perdita della sua famiglia in un campo di concentramento e dal trasferimento in un paese sconosciuto, dai ricchi zii d’America scampati all’Olocausto. È la storia di una donna che si è aggrappata con tutte le sue forze alla vita borghese e convenzionale che le è stata proposta, come alla sola ancora di salvezza in mezzo alla confusione e alle macerie, e che alla fine ha scelto, anche a costo di rinunciare al suo io, alla sua essenza, anche con l’amore tra la giovane Alma, figlia della ricca imprenditoria terriera di San Francisco, e l’amante giapponese il giardiniere Ichimei, il loro è un amore impossibile, un amore che va avanti fin da quando sono piccoli. Un’amore che non reggerebbe lo scarto con la realtà implacabile che vede Alma e Ichimei appartenenti a due universi così lontani ed irraggiungibili: lei ricca moglie di un avvocato, troppo legata agli agi e alle comodità della sua vita borghese, e lui umile giardiniere giapponese.
L’amante giapponese” non è che questo: un tributo all’amore di ieri e di oggi, immortalato in parole nella storia di Alma e Ichimei e prolungato idealmente da quello, ancora acerbo, di Irina e Seth.

Make up --- BB Cream Kiko

BB Cream Kiko
Daily Protction
Spf 30 con 30 ml
02 porcelain
€ 9,95


Descrizione
Crema colorata multi funzione: protegge, perfeziona e idrata la pelle. Formula arricchita con estratto di Crambe Maritima con proprietà energizzanti e protettive.
Una volta applicata, la texture fresca e confortevole diventa come una seconda pelle, regalando una coprenza modulabile da leggera a media e un finish levigato e naturale. Contiene fattore di protezione SPF 30 per proteggere la pelle dai raggi UVB.
Dermatologicamente testato.
Non comedogenico.

Disponibile in 7 colori per tutti gli incarnati, da quelli chiari a quelli più scuri. Io ho comprato il colore n 02 porcellana. Il risultato Finish naturale, copre le imperfezioni e discromie. Uniforma l’incarnato. Sul sito consigliano di stendere la bb cream con le mani. Io avevo comprato la bb per l’estate per indossare qualcosa di leggero al posto del fondotinta, così è facile da usare leggero da portare dietro, senza l’uso di pennelli. Solo che la crema per non è stata facile da stendere con le mani, non mi ha fatto impazzire l’effetto a stenderla con le mani, ma per stenderla meglio ho preso un pennello o una spugnetta. Quindi alla fine in vacanza non volevo portare pennelli e spugnette, alla fine ho portato pennelli e spugnette. Per il resto non ho nulla da dire non mi ha dato fastidio, ha buona coprenza per una bb cream. 

Libro Promosso - Primo Levi "Se questo è un uomo"

Primo Levi
Se questo è un uomo
€ 12,90
Pagine 219
Edizione Einaudi

Trama
Primo Levi reduce da Auschwitz pubblicò il libro nel 1947. Einaudi lo accolse nel 1958 nei saggi e da allora viene ristampato e tradotto in tutto il mondo. Testimonianza sconvolgente sull'inferno dei Lager, libro della dignità e dell'abiezione dell'uomo di fronte allo sterminio di massa, "Se questo è un uomo" è un capolavoro letterario di una misura e compostezza già classiche. E' un'analisi fondamentale della composizione e della storia dei Lager, ovvero dell'umiliazione, dell'offesa, della degradazione dell'uomo, prima ancora della sua soppressione nello sterminio.

Volevo leggere questo libro da un po’ di tempo. Una di quelle letture "difficili" che vanno fatte, assolutamente.
Ci sono vari motivi per cui uno dovrebbe leggere questo libro. Non dimenticare una strage umana, per non ripeterla, per stare in guardia. Per convincere se stessi che simili atrocità impossibili da immaginare sono esiste sul serio, invece di pensare che non ci sono state soltanto perché non vengono vissute in prima persona, che uomini come noi hanno sofferto pene impensabili che non sono state mai viste nemmeno nei nostri peggiori incubi. Per apprezzare la vita, per capire quale grande dono è viverla e come possa esserci strappata facilmente dalle mani; come migliaia di uomini, donne, bambini che avrebbero voluto viverla l'hanno vista scivolare via nel sangue, nel dolore, nella disperazione, senza possibilità di appello. "Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case"…

Primo Levi ci offre la sua testimonianza, paradossalmente distaccata, di quella che era la realtà dei Lager. È un'analisi quasi fredda. Primo Levi, che ha messo da parte la rabbia infinita dell'uomo che quelle atrocità le ha vissute e ha scritto un resoconto obiettivo. Una cosa mai vista prima.
Ho letto diversi libri riguardo l'olocausto, ho visto documentari e ho ascoltato diversi racconti ma lo scrittore ha un suo modo scrivere e narrare le storie e i personaggi che pochi scrittori sanno fare. Leggendo questo libro ci fa scoprire il viaggio verso la crudeltà umana, della cattiveria allo stato puro, dei pregiudizi infondati. Esseri umani ridotti ad essere fantasmi di sé stessi, a lavorare per tentare di sopravvive, donne non più tali e uomini non più virili. Un libro scritto per il bisogno di comunicare agli altri ciò che davvero sono stati i campi di sterminio.

Consiglio vivamente la lettura di questo scritto di Levi. 

Libro Promosso - Yuka Murayama La stanza dei Kimono

Yuka Murayama
La stanza dei Kimono
€18,50
Pagine 344
Edizione Piemme

Trama
Da tre generazioni, a Tokyo, la famiglia della giovane Asako gestisce un raffinato negozio di kimono. Quella del kimono è un'arte: ogni colore, ogni materiale, modello o fantasia ha un suo significato, che solo pochi sono in grado di decifrare. E quando Asako riceve in dono da sua nonna la splendida collezione privata della famiglia una collezione di kimono antichi, preziosissimi, in cui ogni pezzo è unico e ha la sua storia capisce che è il momento anche per lei di entrare in questo mondo, lasciando il suo lavoro di organizzatrice di matrimoni e cominciando una nuova vita. D'altra parte, suo marito Seiji sembra essersi allontanato da lei, preda dell'infelicità e in cerca di qualcosa che forse Asako non riesce più a dargli. E tramite il negozio di kimono che Asako incontra Masataka, un affascinante sconosciuto di Kyoto che ha dei kimono speciali da proporle in vendita. Tra lui e Asako scoppierà una passione violenta, carica di erotismo e di desiderio, che costringerà Asako a chiedersi che cos'è che vuole davvero dalla propria vita e le farà finalmente capire che cos'è il piacere, quello vero.

La stanza dei kimono è un romanzo in cui le passioni fioriscono al ritmo delle stagioni, e i kimono e i templi shinto svelano ai personaggi i loro stessi, complicati desideri, in un Giappone pieno di tradizione, storia e poesia.
Nel libro vengono descritte le abitudini sessuali represse dei protagonisti, e con l’infedeltà coniugale possono essere realizzate. Le scene sono ben descritte, dove vediamo anche la verà natura dei personaggi.
Il testo è scritto in modo impeccabile, descrive molto bene anche i nomi dei tessuti, le stoffe, i disegni e dei componenti dei kimono, e per aiutare il lettore c’è un glossario che aiuta a capire e spiegare i termini giapponesi, che aiutano a capire gli usi e costumi del Giappone, ma anche la vita stessa dei protagonisti. Forse possono far disturbare la lettura, ma per me non è stato così.

Il finale può far sembrare che il libro sia incompiuto, ma non è così, ma il finale un senso ce l’ha. Il libro mi è piaciuto e lo consiglio. 

Libro Promosso - Alexander Dumas Il conte Di Montecristo

Alexander Dumas
Il conte Di Montecristo
€ 14,00
Pagine 1206
Edizione Bur

Trama
Edmond Dantès, marinaio, prigioniero, misteriosamente ricco, mette a soqquadro l'alta società parigina. Imprigionato a Marsiglia nel 1815, il giorno delle nozze, con la falsa accusa di bonapartismo, rimane rinchiuso per 14 anni nel castello di If, vittima della rivalità in amore di Fernando e in affari di Danglars, odiato anche dal magistrato Villefort. Questi i tre nemici su cui, dopo l'evasione, cadrà la terribile vendetta di Dantès.

"Montecristo" è una grandiosa, avventura piena di colpi di scena.
Questa storia bella, affascinante, offre una salubre evasione dalla realtà. La storia strega il lettore, avvolgendolo in un’atmosfera drammatica, in cui la vendetta è sovrana della scena, ultimo arbitro degli equilibri sconvolti dalle diverse peripezie e dai molteplici intrighi.
Il piano di vendetta del Conte viene svelato solo alla fine e solo allora tanti particolari che apparivano di poco conto, tante storie che fino a quel punto potevano sembrare minori e fuori dal contesto, tanti personaggi ritenuti marginali dimostreranno tutta la loro importanza. L’autore inoltre traccia un preciso e interessante ritratto storico di una Francia d’inizio Ottocento, ancora scossa dagli strascichi della rivoluzione e divisa tra illuministi, sostenitori della Restaurazione e nostalgici bonapartisti. La storia punta il dito sui vizi, i peccati e l’avidità della società dell’epoca, società da cui lo stesso protagonista prende ripetutamente le distanze preferendo richiamarsi a una cultura orientale diametralmente opposta a quella francese, cui si avvicina soltanto per realizzare il suo piano di vendetta e da cui subito dopo si discosta. Avvelenamenti, fughe, duelli, dissertazioni filosofiche, amori traditi e amicizie indissolubili, niente manca a quest’opera che da circa due secoli appassiona e tiene con il fiato sospeso milioni di lettori e che, oltre all’avventura, ha il merito di accendere un vero è proprio dibattito morale sul sottile confine che divide il concetto di giustizia dal desiderio di rivincita, tutto nasce dalla gelosia di un uomo che vuole avere tutto quello che ha Dantes. Un uomo onesto che subisce un’ingiustizia. La bravura di Dumas l’abilità di costruire dialoghi pregni di senso che somigliano a moderne sceneggiature di telefilm e lungometraggi, ma soprattutto la conoscenza profonda che l’autore sembra avere di tutte le sfaccettature dell’animo umano.
I personaggi del romanzo assumono la forma di voci di vocabolario, plasmate dall’autore: il procuratore del re Villefort rappresenta contemporaneamente e paradossalmente la rigidità e l’inflessibilità di fronte alla legge, salvo poi piegare la stessa ai propri interessi; il barone Danglars incarna l’egoismo, l’avidità e il calcolo; il conte de Morcerf il tradimento e la tendenza alla manipolazione; Benedetto l’arrivismo e l’irriconoscenza; il giovane Maximilien Morrel la leggerezza e l’amore spassionato; la misteriosa Haydée il mistero della bellezza; Bertuccio e il servitore Alì la fedeltà e l’obbedienza; il bandito Vampa la cortesia, la cultura e l’interesse economico.
Il libro è quindi un vero e proprio mosaico vivente. Una lettura unica, che regala pezzi di letteratura senza uguali, giustificando il suo posto nella categoria dei classici senza tempo.

Libro Promosso --- Agatha Christie Il mistero del treno Azzurro

Agatha Christie
Il mistero del treno Azzurro
Pagine 239
€ 10,00
Oscar Mondadori

Trama
Conosciuto anche con il pomposo nome di 'Treno dei miliardari', il Treno Azzurro unisce nella notte Londra alle spiagge assolate della Costa Azzurra. Sulle sue lussuose carrozze si possono incontrare tutti i protagonisti dell'alta società: miliardari americani, nobili europei, ereditiere e anche investigatori famosi come Hercule Poirot. La presenza di quest'ultimo, per quanto casuale, deve essere per forza collegata a qualche delitto. E infatti il delitto avviene. La giovane e bella Ruth Kettering, figlia del miliardario Van Aldin e moglie infedele del corrotto lord Kettering, viene ritrovata strangolata nel suo scompartimento senza la preziosa collana di rubini che aveva con sé.

Fratello minore, per quanto più vecchio di sei anni, dell'"Assassinio sull'Orient Express", resta un buon romanzo della serie di Poirot, impreziosito dall'atmosfera magica e glam della Costa Azzurra degli anni '20, dove i ricchi dell'Europa settentrionale andavano a svernare.
Questo romanzo possiede tutti gli elementi che possono rendere avvincente un libro: Poirot è sicuramente un personaggio carismatico, un complotto internazionale, un gioiello apparentemente maledetto con una storia intrisa di sangue, intrighi e tradimenti romantici, una trappola elaborata per catturare l’assassino. Il personaggio migliore del libro è a mio parere Katherine Grey, una donna forte dall’acuto spirito di osservazione e una mente sveglia, ma sventuratamente non è ragionevole annoverarla fra i sospettati e dunque per quanto sia una figura interessante, non aggiunge molto al progredire delle indagini. Anche Derek Kettering, il vedovo donnaiolo, è abbastanza simpatico, con una certa ingenuità che spinge il lettore a schierarsi dalla sua parte quando scopre di avere un interesse sentimentale per Katherine, ma né lui né lei mi sembrano personaggi tali da giustificare la paterna preoccupazione di Poirot nei loro riguardi.
"Il mistero del treno azzurro" è indubbiamente un bellissimo giallo, la Christie era una vera maestra del genere, l'intreccio è davvero geniale, io personalmente non avrei mai sospettato chi aveva commesso l'omicidio in realtà.

E' un libro appassionante. Fa vivere l'avventura come se fosse la tua. Complimenti a Poirot! Agatha Christie è senz'altro tra i più bravi scrittori di gialli nel mondo.

Mascara They’re real

Benefit
Mascara They’re real Versione piccina
€ 14,90 4g

Inci
WATER (AQUA), PARAFFIN, POLYBUTENE, STYRENE/ACRYLATES/AMMONIUM METHACRYLATE COPOLYMER, BEESWAX (CERA ALBA), BIS-DIGLYCERYL POLYACYLADIPATE-2, C18-36 ACID TRIGLYCERIDE, PALMITIC ACID, STEARIC ACID, TRIETHANOLAMINE, VP/EICOSENE COPOLYMER, ACACIA SENEGAL GUM, HYDROXYETHYLCELLULOSE, PHENOXYETHANOL, TETRASODIUM EDTA, BUTYLENE GLYCOL, CAPRYLYL GLYCOL, TOCOPHERYL ACETATE, SODIUM LAURETH-12 SULFATE, GLYCERIN, POTASSIUM SORBATE, SERICIN, CALCIUM CHLORIDE, SODIUM HYALURONATE, TILIA TOMENTOSA BUD EXTRACT, CITRIC ACID, BHT, SORBIC ACID. [+/-: IRON OXIDES (CI 77491, CI 77492, CI 77499), ULTRAMARINES (CI 77007), CHROMIUM OXIDE GREENS (CI 77288), CHROMIUM HYDROXIDE GREEN (CI 77289), TITANIUM DIOXIDE (CI 77891)]. N° 05827/N

Descrizione
Per uno sguardo sexy e ciglia lunghe oltre ogni immaginazione usa il mascara They're Real! Il mascara They're Real allunga, separa, volumizza e incurva le tue ciglia regalandoti uno sguardo sensuale! La sua formula nera intensa a lunga tenuta non cola, non sbava e non si secca.

Ero passata da sephora per curiosità per un blush e un rossetto e la commessa (gentilissima) mi fa la prova su strada, diciamo così dei prodotti che avevo deciso di prendere, truccandomi e così mi ha messo sulle ciglia questo mascara, invece di prendere la versione grande ho preso la versione piccina, e che ha un costo di € 14,90, e mi ha dato consigli per come applicarlo. Questo mascara è decisamente famoso, ma detto sinceramente non mi fa impazzire.  Il mascara è un di un bel nero, che non cola e a lunga tenuta. La forma dello scovolino permette una facile applicazione. Il mascara fa il suo lavoro effetto ciglia finte, che mi piace da morire, ma esiste un ma…io faccio fatica a togliere il mascara, ci sto un po’ di tempo a togliere il mascara. Non ho intenzione di prendere la versione grande. Preferisco provare altri mascara.


Libro Promosso - Patrick Fogli - Dovrei essere fumo

Patrick Fogli
Dovrei essere fumo
€ 9,90
Pagine 290
Edizione Piemme


Trama
La storia di un'ossessione. Un romanzo sulla vendetta e perdono. Che non sempre sono agli estremi opposti della bilancia. Alberto ha cambiato vita. Il suo passato nei servizi segreti è ormai alle spalle, per quanto possa esserlo un'esistenza di quel tipo. Perché lui è il migliore, e qualcuno se n'è accorto, tanto da offrirgli un incarico inatteso: la sorveglianza notturna, in una clinica, di un uomo molto anziano e molto ricco. La sua vita è in pericolo, e non solo per il cancro che lo sta consumando. Inverno 1939. Emile, nato a Parigi nel 1921, ebreo da chissà quante generazioni. Non ricorda il giorno in cui ha iniziato ad avere paura, ma sa che da quel giorno non ha più smesso. A unire le due vicende, un quaderno azzurro cui è affidata una verità che non tutti hanno il coraggio di guardare in faccia.

Libri sull’Olocausto ne sono stati scritti a migliaia. Lo scrittore finalista al Premio Scerbanenco e al Noir in Festival di Courmayeur, l’ingegnere elettronico conferma la sua naturale predisposizione al thriller confezionando un romanzo che potremmo definire a due voci, quella di Alberto Corini e quella di Emile Riemann, i cui punti di vista si alternano nel corso delle pagine incrociandosi in un legame la cui natura, viene rivelata al lettore in un finale toccante e drammatico al tempo stesso. 

Il difficile tema della Shoah raccontato attraverso sfumature noir e thriller: è questa la particolarità che lo scrittore inserisce nel suo romanzo, un romanzo come tanti altri romanzi che ci invita a ricordarci come non si possa e non si debba fare finta di niente quando la nostra mente ripercorre i momenti drammatici della Seconda Guerra Mondiale.
Anche perché è proprio il titolo a cancellare qualsiasi aspettativa ottimistica: un "Dovrei essere fumo" che non lascia spazio a speranze, desideri, sogni e che richiama immediatamente allo sbuffare imperterrito dei camini nei campi di sterminio. Romanzo - testimonianza prepotentemente intenso e toccante, Dovrei essere fumo è una lettura che colpisce come un pugno alla bocca dello stomaco nelle pagine dedicate ad Emile, catturando al contempo il lettore nella rete sempre più fitta di intrighi che si sviluppano nella vita di Alberto: la fusione di questi due elementi dà vita ad un ottimo romanzo che obbliga a una lettura frenetica, ma al tempo stesso quasi timorosa, perché la crudeltà dell’uomo sa superare di gran lunga l’immaginazione, ma prima o poi ognuno deve fare i conti col Destino.

Chapeau, ma è uno chapeau a metà, perché, sì, si tratta di un capolavoro, ma di un capolavoro che non esisterebbe se non ci fosse stato il genocidio dell'Olocausto. E, forse, ma togliamo pure il forse, avremmo preferito non avere mai avuto a che fare né con questo romanzo né con il massacro degli ebrei…. Ebrei che diventano nefandezza, numeri, automi e che, senza lasciare spazio a qualsiasi emozione, sono stati costretti a caricare nei forni altri ebrei ignari di quello che sarebbe loro successo di lì a breve…

Libro Promosso --- La chiave di Sara



Tatiana De Rosney
La chiave di Sara
Edizione Mondadori
€ 9,60 
Pagine 318

Trama
La chiave di Sarah, romanzo di Tatiana de Rosnay, edito da Mondadori. E' una notte d'estate come tante altre, a Parigi. La piccola Sarah è a casa con la sua famiglia, quando viene svegliata dall'irruzione della polizia francese e prelevata insieme ai genitori. Ha solo dieci anni, non capisce cosa sta succedendo, ma è atterrita e, prima di essere portata via, nasconde il fratello più piccolo in un armadio a muro che chiude a chiave. E' il 16 luglio del 1942. Sarah, insieme a migliaia di altri ebrei, dove viene rinchiusa nel Vélodrome d'Hiver, in attesa di essere deportata nei campi di concentramento in Germania, ma il suo unico pensiero è tornare a liberare il fratellino. Sessant'anni dopo, Julia, una giornalista americana che vive a Parigi, deve fare un'inchiesta su quei drammatici fatti. Mette mano agli archivi, interroga i testimoni, va alla ricerca dei sopravvissuti, e le indagini la portano molto più lontano del previsto. Il destino di Julia s’incrocia fatalmente con quello della piccola Sarah, la cui vita è legata alla sua più di quanto lei possa immaginare. Che fine ha fatto quella bambina? Cos’è davvero successo in quei giorni? Quello che Julia scopre cambierà per sempre la sua esistenza.

Personalmente non conoscevo questo episodio della storia francese: un altro tassello che si va tristemente ad aggiungere alla tragedia e al dolore di milioni di persone innocenti alle quali fu tolto il diritto alla libertà, alla vita... in quel periodo nero che è la seconda guerra mondiale.
Mi sono accostata a questo libro con la consapevolezza che non sarebbe stato facile leggerlo senza provare dolore e orrore per ciò che è accaduto, di cui tutti non possiamo non negare l'orrore della deportazione.
Già dalle prime pagine, nel leggere il doloroso racconto della piccola Sara, l’ho trovato davvero straziante e commovente. Mi sono davvero commossa mentre lo leggevo, ho fatto fatica anche per questo, ma devo dire che alla fine qualcosa ti rimane dentro davvero. Nel libro troviamo due protagoniste Julia giornalista americana che deve raccontare cosa è successo il 16 luglio 1942, e dall’altra parte troviamo Sara. Julia andando a trovare informazioni per il suo articolo, farà di tutto per andare a fondo della storia, anche facendo i conti con il proprio dolore personale. Sicuramente un libro difficile, una storia che obbliga a una riflessione profonda su una realtà lontana, ma da non dimenticare. L'autrice riesce a gestire sapientemente le emozioni dei personaggi, descrivendo con naturalezza situazioni che, francamente, non hanno nulla ne di naturale ne di umano.

Libro Promosso_ Haruki Murakami - Kafka Sulla Spiaggia

Kafka Sulla Spiaggia
Haruki Murakami
Pagine 514
€ 15,00
Edizione Einaudi

Trama
Un ragazzo di quindici anni, maturo e determinato come un adulto, e un vecchio con l'ingenuità e il candore di un bambino, si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo diretti allo stesso luogo, Taka-matsu, nel Sud del Giappone. Il ragazzo, che ha scelto come pseudonimo Kafka, è in fuga dal padre. Il vecchio, Nakata, fugge invece dalla scena di un delitto sconvolgente nel quale è stato coinvolto contro la sua volontà.

Un libro molto particolare, il romanzo è stato definito come "Un sogno mistico risonante di profezie". Tuttavia, a ben leggere, lo stile appare secco, crudo e immediato. Questa duplicità rende il romanzo a mio parere molto affascinante.
Il lettore legge la storia, dove c’è il protagonista (che parla in prima persona) compie un viaggio per la formazione del proprio Io. Infatti, nonostante le sue arie da adulto, Tamura è un classico (forse troppo?) quindicenne alla ricerca di sé e del proprio posto nel mondo, anche se sembra che col mondo, non voglia avere nulla a che fare, come se tra lui e il mondo ci fosse un muro che ha eretto fra sé e gli altri. All'inizio, sembra che egli voglia solo fuggire da tutto e da tutti, ma alcuni incontri lo legheranno a qualcosa che il lettore scoprirà solo alla fine del libro, in un climax onirico che si farà inarrestabile. L’altro co-protagonista è
Nakata, (che la sua storia parallela, che però segna il destino del protagonista), è invece l'esatto opposto, un uomo totalmente privo d’interiorità, nella sua bonaria ignoranza, ma al tempo stesso è capace di cose di fare cose ingenue e sovrumane, infatti sa parlare con i gatti.
"Kafka sulla spiaggia" è un romanzo che si legge piacevolmente, che trasporta in un'altra dimensione, proprio sulla linea di confine tra la realtà ed il sogno. E' un viaggio visionario e rappresenta un percorso psicologico dalle forti caratteristiche oniriche e il cui finale consente una vasta gamma di interpretazioni.

Murakami lascia parecchi punti irrisolti. E' come se l'autore ti dicesse:"Caro lettore, ti ho dato tanto materiale su cui riflettere, bene, rifletti e trai tu le tue conclusioni".