Il
ritorno di Poirot – Tre stanze per un delitto
Edizione - Mondadori
Prezzo
- € 18,00
Pagine
– 308
Trama
Dopo l'ennesimo caso risolto, Hercule Poirot ha
finalmente deciso di prendersi una vacanza. E visto che viaggiare è molto
stancante, quale migliore destinazione di Londra stessa? Così, senza dire nulla
a nessuno, ha affittato una camera in una pensione cittadina, deciso a godersi
il meritato riposo, al riparo dagli assalti di chi cerca il parere del
detective più famoso del mondo. Ma se, per una volta, Poirot non insegue il
mistero, è il mistero a inseguire lui. Una sera, mentre è seduto a un tavolo di
un piccolo locale, intento a gustare un delizioso caffè, irrompe una donna,
sconvolta. Poirot le si avvicina, presentandosi come un poliziotto in pensione.
La donna sembra spaventarsi ancora di più e gli chiede di assicurarle che non è
più in servizio. Quando Poirot glielo conferma, lei gli confessa che sta per
essere commesso un omicidio. La vittima è lei, e merita di essere uccisa. Per
questo lui deve prometterle che non farà nulla per salvarla e non cercherà,
successivamente, di trovare il colpevole. A quel punto la donna corre fuori dal
locale e sparisce nella notte. Quanto c'è di vero in quel racconto? E i tre
omicidi commessi a Londra quella stessa sera sono collegati alle parole della
donna?
Opnione
Il
ritorno di Poirot? C’è da chiedersi è veramente lui ? Si è veramente lui. Per
la prima volta gli eredi di Agatha Christie hanno autorizzato che il
personaggio inventato dalla scrittrice britannica nel 1920 faccia la sua
ricomparsa, interpretato dalla penna di una nuova autrice. E la scrittrice
chiamata a questo compito è Sophie Hannah... Per alcuni può sembrare
strano, è strano che l’investigatore belga sia tornato. Lo stile della Hannah è
molto simile, ma non potrà mai essere uguale a quello di Agatha Christie.
Si
tratta di un buon libro, ben scritto e ben ideato. Meglio non lasciatevi
fuorviare da inutili critiche nate da pregiudizi ottusi e da chi non ama le
novità. La stessa Agatha Christie ha sempre ammesso che l’investigatore belga
gli stava cominciando a stare stretto. Poirot che beve caffè è strano da
leggere. La trama è complessa, la rosa dei personaggi e ben definita, non mancano
gli ingredienti della Christie, veleno, superstizione, colpi di scena ed
equivoci. Questa volta accanto a Poirot troviamo l’agente di Scotland Yard
Edward Catchpool al posto Arthur Hastings creato ad hoc dalla Hannah per fare
da spalla a Poirot. Un po’ come la coppia Sherlock – Watson. A me è piaciuto,
anche se forse avrei inserito di nuovo alcuni personaggi dei romanzi di Agatha
Christie, come l’ispettore Japp e lo stesso Hastings. La storia scorre fluida e
cerca di attirare l’attenzione del lettore.
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