L'agente Segreto
Edizione Giunti
Prezzo € 8,00
Pagine 377
Trama
Nel 1894 l'osservatorio di Greenwich fu bersaglio di un fallito 
attentato anarchico. Da quell'episodio di cronaca Conrad trasse lo 
spunto per questo romanzo, pubblicato nel 1907, quasi un antesignano di 
tutte le spy stories del Novecento. Sembra un uomo tranquillo, il signor
 Verloc, che da anni gestisce un negozio nella capitale britannica. Ma 
in realtà è l'agente segreto di un non meglio precisato stato 
dell'Europa dell'Est, incaricato di sorvegliare gli anarchici. Quando il
 suo ambasciatore gli chiede di organizzare un'azione violenta per 
alimentare nell'opinione pubblica sentimenti di ostilità verso i 
rivoluzionari, tutto quello che Verloc riesce a fare è uccidere per 
errore il cognato. È l'inizio di una catena di vendette che sfoceranno 
in assurdi delitti.
Sono capitata in libreria, volevo prendere un altro libro alla fine ho preso anche questo, catturato dalla trama. Il titolo:“l’agente segreto”; bene l’idea si fa  
misteriosa, e pensi subito a un libro un pò come film di 007 solo ambientato alla fine del 1800. Ok proviamo! Il 
sospetto che si trattasse di un romanzo di spionaggio era legittimo, beh non è proprio questo il caso, o meglio è solamente in una piccolissima parte....è più un noir che un romanzo di spionaggio! Alla fine diventa un libro quasi psicologico dove lo scrittore ci mette il suo pensiero nella materia politica. Questo romanzo è tutto ed è niente. 
Ho avuto la sensazione che
 Conrad scrivendo questo romanzo fosse uno scultore alle prese con una 
tela, e l’esito l’ho trovato mediocre, finito di leggere mi è restata 
addosso la nebbia di Londra, e basta. All'inizio se c'era un pò di tensione, suspence....viene svelato tutto in poco tempo. Tutti i personaggi non sono cattivi, i personaggi che ho trovato simpatici fin dall'inizio sono Winnie e suo fratello. Tutti i personaggi sono delle pedine di un gioco più grande di loro e Mr Verloc, il protagonista, mette antipatia fin dall'inizio, personaggio negativo, responsabile di nefandezze e codardia, e Conrad si premura di descrivercelo nella sua 
intimità familiare come un marito premuroso. Abbastanza paradossalmente 
rispetto all'andamento della storia. 
Il finale mi è piaciuto, ma come libro è stato quasi noioso. 
Libro Bocciato! 

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