Edizione Bompiani
Pagine378 prezzo 7.90 €
Trama: Londra, 1883. Thaniel Steepleton, giovane, modesto telegrafista al ministero dell'Interno, una sera trova un dono anonimo sul cuscino del suo letto: un orologio d'oro. E' proprio l'orologio, strillando, a salvarlo dall'esplosione di un ordigno che devasta un pub. Thaniel si trasforma in investigatore antiterrorismo e rintraccia l'artigiano che ha creato il prodigioso manufatto: si chiama Keita Mori, viene dal Giappone e nel suo laboratorio in una stradina di vecchie case a Knightsbridge prendono vita straordinari esseri meccanici, prodigi luminosi, uccelli di bronzo, un polpo rubacalzini. L'incontro con Mori e quello con Grace Carrow, brillante studentessa di fisica che cerca di combattere i pregiudizi per diventare scienziata e scoprire la verità sull'etere luminifero cambierà la vita di Thaniel. Tre personaggi che non sono mai quello che sembrano, un passato e un futuro che uniscono in modo singolare l'Inghilterra all'estremo Oriente, una miscela specialissima di storia e magia per un romanzo d'esordio che sfugge alle etichette e chiede al lettore di stare al gioco senza riserve.
Quando ho acquistato questo libro sono stata attirata da due cose, dalla bellissima copertina, purtroppo direi, e dal prezzo, che stava scontato a 7,90 €, poi dalla trama che non sembrava male e invece è un bel libro bocciato. Il libro da quel che uno può pensare ha dei colpi di scena e invece sono pochi e meglio non pensare il libro come un bel thriller. Niente di tutto questo. Londra Ottocentesca (senza troppo accorgercene), i servizi segreti, un imperscrutabile orologiaio orientale artefice di mirabolanti ideazioni meccaniche, una giovane scienziata ribelle sconfessata dalla famiglia, seppur buoni ingredienti, non bastano a fare di questo romanzo una storia avvincente.
Benché scorrevole alle prime pagine poi mi sono fermata perché non mi prendeva per niente e non mi invogliava a continuare a leggere infatti mi sono fermata e non mi ricordo neanche dove mi sono fermata. Per lunghi tratti il testo è caratterizzato da un rincorrersi di dialoghi che non dicono abbastanza dei personaggi né di ciò che li circonda; ne risulta un dipinto piuttosto povero di particolari accattivanti.
Gli sparuti personaggi hanno lo stesso spessore dei fogli di carta, l'unico personaggio trovato interessante è la studentessa di fisica, infatti mentre leggevo, non vedevo l'ora di leggere le parti dove c'era il suo personaggio. E’ un vero peccato, perché dentro questo libro stanno alcune intuizioni brillanti fra queste il dono sinestesico di Thaniel, il protagonista, capace di tradurre mentalmente in colore le tonalità sonore, ma poi che razza di nome è Thaniel? Paradossalmente per una storia che parrebbe avere come punto di svolta l’entrata in scena del suddetto misterioso orologiaio, la prima parte è abbastanza intrigante e poi alla fine niente, perché mi sono bloccata e non sono riuscita ad andare avanti.
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