Eva Weaver
<< Il Piccolo burattinaio Di Varsavia >>
Edito da Mondadori
Prezzo: 9.00
Pag: 274
Trama
Mika è un bambino prigioniero nel ghetto. Il
cappotto è il suo segreto, che nasconde un esercito di burattini. Il principe è
il burattino che dà vita agli spettacoli per gli ebrei del ghetto fino a quando
non vengono scoperti dai nazisti. Il soldato è l'ufficiale tedesco che riceverà
in dono il piccolo burattino, traghettandolo fino ad oggi. Eva Weaver riesce
nella più difficile delle imprese, raccontare nel contempo il cuore fragile
della tragedia, la perdita dell'innocenza di un bambino e la sua inesauribile
capacità di sognare di nuovo. Ricordandoci che, se ragazzini come Mika, con la
loro infinita immaginazione, non fossero esistiti, i nazisti avrebbero
addormentato i cuori, soffocato lo spirito, e alla fine avrebbero vinto.
“ Ora la mia strada
volge al termine…
Dovrò giacere là dove
tutte le strade hanno inizio:
nel triste
straccivendolo del cuore”
Questo romanzo ha
suscitato in me sensazioni strane. Non è il primo libro che leggo che tratta
questo tema, e questo mi è piaciuto moltissimo.
Questa è la storia di
Mika, ormai anziano, che decide di raccontare al nipote ciò che non ha mai
raccontato a nessuno. Dopo aver trovato in una vecchia valigia l’enorme
cappotto del nonno, pieno di tasche e cuciture segrete, Mika svela la sua vita
di ragazzino ebreo nel ghetto di Varsavia e come riuscì a sopravvivere grazie
ai burattini che il nonno gli lasciò prima di venire ucciso dai nazisti, ma è
anche la storia di Max, un soldato tedesco, sconfitto e a sua volta deportato
in Siberia dove vivrà sulla propria pelle le atrocità un tempo da lui commesse
su quella degli ebrei. Una storia che parla di eroi che non hanno rinunciato
alla loro umanità. Le vite di Mika e Max si incroceranno legandosi a doppio
filo e travalicando il tempo.
Ogni persona che legge si pone molte domande, “Cosa avrei fatto se sarei stato li? Mi sarei unito alla Gioventù Hitleriana o avrei rischiato la vita per unirmi alla resistenza anti-nazista? E tutte quelle persone, i civili, sarà vero che non sapessero cosa capitava agli ebrei? Non erano forse anche loro complici, aderenti alla propaganda? Come potevano non accorgersi che i loro vicini ebrei erano stati portati via magari durante la notte, che le loro case erano vuote? Ma anche se sapevano cosa potevano fare da soli contro i tedeschi?
Ogni persona che legge si pone molte domande, “Cosa avrei fatto se sarei stato li? Mi sarei unito alla Gioventù Hitleriana o avrei rischiato la vita per unirmi alla resistenza anti-nazista? E tutte quelle persone, i civili, sarà vero che non sapessero cosa capitava agli ebrei? Non erano forse anche loro complici, aderenti alla propaganda? Come potevano non accorgersi che i loro vicini ebrei erano stati portati via magari durante la notte, che le loro case erano vuote? Ma anche se sapevano cosa potevano fare da soli contro i tedeschi?
Il doppio punto di vista del libro, mi è piaciuto molto, la prima parte quella di Mika, bambino ebreo e quello di Max, soldato tedesco, danno parecchie riflessioni da fare.Vediamo le due facce della medaglia. Perché così
è la vita e, a seconda di dove ti trovi a nascere, puoi vivere le situazioni in
maniere molto diverse, indipendentemente dal tuo personale sentire, a parer
mio. Non sempre le scelte sono volontarie, spesso si è trascinati
dall'ambiente...
Il libro insegna che
il Male può toglierti tutto, ma non potrà mai portarti via, i sogni, l’intimo
calore del cuore.
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