John Green
Città di carta
Edizione: Rizzoli
Pagine: 391
Prezzo: € 10.99
Trama
Quentin Jacobsen è sempre stato
innamorato di Margo Roth Spiegelman, fin da quando, da bambini, hanno condiviso
un’inquietante scoperta. Con il passare degli anni il loro legame speciale
sembrava essersi spezzato, ma alla vigilia del diploma Margo appare
all’improvviso alla finestra di Quentin e lo trascina in piena notte in
un’avventura indimenticabile. Forse le cose possono cambiare, forse tra di loro
tutto ricomincerà. E invece no. La mattina dopo Margo scompare misteriosamente.
Tutti credono che si tratti di un altro dei suoi colpi di testa, di uno dei suoi viaggi on the road che l’hanno resa leggendaria a scuola. Ma questa volta è diverso.
La maggior parte di persone dicono John Green è una garanzia, i libri
sono molto belli, non deludono mai. Beh a quanto pare ho trovato l’eccezione!
Il primo libro che leggo dello scrittore e ho toppato alla grande! Ho comprato
questo libro, perché non avevo nulla leggere, e ho letto la trama sembra
interessante e invece no. E’ la prima volta che leggo qualcosa dello scrittore,
e ho detto proviamo….non credo che comprerò altro di questo scrittore. Detto
sinceramente pensavo di meglio. Partiamo dallo stile di scrittura l’unica cosa
che mi è piaciuta del libro. Il libro si fa leggere, scrittura semplice. Niente
da dire. La storia non sembra male, ma delude il finale in una maniera unica!
Il protagonista è un 18 enne di nome Quentin e viene chiamato con il soprannome
di Q, che razza di soprannome sarebbe? È da sempre innamorato della sua vicina
di casa Margo Roth Spiegalman, dice che è innamorato, ma non ti spiega
minimamente cosa questa ragazza ha fatto per farlo innamorare, e ti rimane un
grande punto di domanda alla frase a circa metà del libro << [....] Non era
mia amica, d’accordo, ma merita di essere ritrovata, no? >>, ok trovo giusto il fatto di ritrovare una persona, ma dici sono innamorato di questa persona, ma se questa ragazza non la consideri una tua amica, ma per te è quasi una semplice conoscente, come cavolo fai a essere innamorato di questa persona?. Quentin e Margo si conoscono fin da bambini, fino a 9 anni
giocano insieme poi all’improvviso si perdono di vista fino a quando 9 anni dopo lui la segue in un avventura ( diciamo per andare a combinare qualche guaio ) e poi scompare e lui fa di tutto per trovarla. Ok da questo pensiamo non
male. Parliamo dei personaggi, hanno 18 anni, con gli ormoni impazziti e fanno e dicono un mucchio di scemenze, e alla fine dimostrano 14 anni,! oltre al fatto che hanno certi nomi e ti chiedi dove li ha
presi lo scrittore?, Quentin, Ben (diciamo che passa) Radar ( ma, un ragazzo si può chiamare
Radar?! ), Lacey ( è una ragazza, mai sentito un nome del genere ) e Angela ( primo nome decente ). Questa
Margo, è considerata la più figa della scuola, e nella lettura non riesci a capire come mai viene considerata così figa, non fa nulla di
particolare per essere considerata figa ( per me non è normale essere considerati fighi quando uno scappa di casa per fare un viaggio on the road ) anzi il contrario. Margo è una ragazza
folle e egoista, è una ragazza che non fa altro che cacciarsi nei guai e all’inizio
del libro trascina Quentin che è il solito sfigato di
turno, con i prosciutti davanti agli occhi, che è pazzo di una ragazza, ma lei non
se lo fila neanche, un burattino nelle mani di Margo, che lo trascina in atti
vandalici e entrare di nascosto di notte in un parco divertimenti, lui pensa ok
è una cosa sbagliata, ma alla fine come un bravo burattino sa fare, si ritrova a seguirla. Una piccola domandina sorge spontanea? Ha 18 anni, ma il cervello dove sta? I dialoghi tra Quentin e Margo, vogliono sembrare profondi, poi per me alla fine risultano anche ridicoli. La
ragazza scompare, si scopre che non è la prima volta che scappa di casa, e i genitori
infatti non sanno che pesci pigliare, perché sanno che una ragazza che ha dei problemi che
non fa altro che scappare di casa e danno un consiglio a Quentin di non farsi
trascinare nei giochetti di Margo e lui cosa pensa? << conoscevo abbastanza i
genitori di Margo, ma non li avevo mai visti comportarsi così da stronzi
>>. Sono senza parole, l'unica cosa che pensi....ma questo che si fuma! Margo ogni volta che andava via di casa, faceva
capire ai genitori tanti piccoli indizi per fargli capire dove si trova, e
Quentin pensando a questo si mette alla ricerca di questi indizi…..e il giorno
del diploma lui scopre dove potrebbe essere e va a cercarla con i suoi amici, solo che poi scopre come è realmente la sua Margo.
Da metà libro la storia si fa più noiosa, ma la parte più noiosa e la
terza e ultima parte che è divisa non in capitoli, ma in ore! Di ore ne sono
ben 23! Quentin parte con i suoi amici in macchina per andare a trovare Margo e
descrive tutto quello che succede ora per ora! Cosa vuole succedere
in una macchina per 23 ore!?! L'ultima parte poteva benissimo essere tagliata, e poteva fare un capitolo unico con il finale! Dopo tutto sto casino, il gruppo di amici con
indizi, quasi impossibili da capire che neanche il miglior detective sarebbe capace di risolvere l'enigma, si arriva alla fine, si risolve con una stronzata! Dopo aver letto il finale ci rimani di cavolo!
Per salvarsi, Green avrebbe dovuto scrivere un finale in cui veramente
far emergere il significato più profondo di questo romanzo, mentre invece
spreca il tutto con una scena che per me ha avuto molto poco senso. Green in
questo romanzo vuole spiegare come le persone non mostrano mai davvero tutti i
lati della loro personalità, e spesso le vediamo come delle immagini di carta ( o possiamo chiamarle maschere ), senza accorgerci che dietro c'è molto di più. E' così che
Quentin si innamora solo di un lato di Margo, quello che vede e che ha
idealizzato, per poi scoprire di non conoscerla affatto proprio mentre la sta
cercando.
Lo scrittore voleva farci capire questo che ogni persona ha una maschera da mostrare, ma dietro c'è molto di più? Beh non si è inventato nulla, Pirandello l'ha scritto nei suoi libri un pò prima di lui!
Lo scrittore voleva farci capire questo che ogni persona ha una maschera da mostrare, ma dietro c'è molto di più? Beh non si è inventato nulla, Pirandello l'ha scritto nei suoi libri un pò prima di lui!
Il libro dovrebbe trascinarti in un’avventura (di uno che si fa i film mentali per una ragazza)….io non l’ho vista per
niente. Appassionate? No, per niente, io non ho trovato nulla per far si che
fosse emozionante, anzi l’ho trovato banale! Alquanto irrealistico! Una storia
decisamente monotona!