Min Jin Lee - Pachinko, la moglie coreana
Edizione Pickwick
Prezzo € 11.90 Pagine 577
Trama: Corea del Sud, Anni Trenta. Quando Sunja sale sul battello che la porta in Giappone, il suo Paese, la Corea, è colpito a morte dall'occupazione giapponese. Tradita dall'uomo che l'ha fatta innamorare e da cui aspetta un figlio, per non coprire di vergogna la locanda che dà da vivere a sua madre, Sunja lascia la sua casa, al seguito di un giovane pastore che si offre di sposarla. Ma anche il Giappone si rivelerà un tradimento: quello di un Paese dove non c'è posto per chi, come lei, viene dalla penisola occupata. Perché essere coreani nel Giappone del xx secolo è come giocare al gioco giapponese proibito, il pachinko: un azzardo, una battaglia contro forze più grandi che solo uno sfacciato, imprevedibile colpo di fortuna può ribaltare.
E' un libro che volevo leggere e poi vedere la serie tv con uno dei miei attori sudcoreani preferiti, ma non penso di vedere la serie tv. Il libro è molto bello, un romanzo sulla forza dei legami familiari, che svela la complessa relazione storica esistente tra la Corea ed il Giappone. Il libro è la storia di una famiglia coreana umile e modesta cerca di uscire dalla secolare gabbia dei giapponesi. Una storia che commuove e pur troppo tragica dagli eventi storici. Un ritratto ben fatto di uno dei più brutti periodi della storia tra Corea e Giappone. E' una storia "tosta". Lo consiglio a chi ama una letteratura con riferimenti alla storia e al sociale È una storia lunga quasi un secolo, una vicenda di amore, di coraggio, di compromessi scomodi e di scelte sbagliate, di sogni, sconfitte, di speranze, di donne forti e uomini fragili e violenti.
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