27 gennaio 2015

GIORNATA DELLA MOMORIA_PER NON DIMENTICARE__Il DIARIO DI ANNE FRANK

Oggi è il 27 gennaio. E' una giornata particolare, la giornata della memoria. Si ricorda il 27 gennaio 1945 perchè quel giorno furono abbattuti i cancelli di Aushwith da parte dei soldati sovietici con la liberazione delle ultime persone rimaste in vita e la tragica scoperta degli strumenti di tortura  in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico, dei deportati militari, e dei deportati politici nei campi nazisti. Ogni 27 gennaio tutti quanti ricordiamo la shoah, gli orrori della deportazioni, prigionia e persecuzione del popolo ebreo,  tutte quelle persone che hanno perso la vita, ma anche si ricordano anche tutte quelle persone che hanno sacrificato la loro vita per aiutare il popolo ebreo. Voglio ricordare questa giornata con la recensione di un libro, che anche se ho letto un pò di tempo fa, mi fa ancora venire i brividi, sto parlando del libro di Anne Frank.

"Ciò che un cristiano fa è sua propria responsabilità, ma ciò che fa un singolo ebreo viene fatto ricadere sulle spalle di tutti gli ebrei."


Quando Anne inizia il suo diario, nel giugno 1942, ha appena compiuto tredici anni. Poche pagine, e all'immagine della scuola, dei compagni e di amori piú o meno immaginari, si sostituisce la storia della lunga clandestinità: giornate passate a pelare patate, recitare poesie, leggere, scrivere, litigare, aspettare, temere il peggio. 

«Vedo noi otto nell'alloggio segreto come se fossimo un pezzetto di cielo azzurro circondati da nubi nere di pioggia», ha il coraggio di scrivere Anne. 

Obbedendo a una sicura vocazione di scrittrice, Anne ha voluto e saputo lasciare testimonianza di sé e dell'esperienza degli altri clandestini. 

 La prima edizione del Diario subí tuttavia non pochi tagli, ritocchi, variazioni. Ora il testo è stato restituito alla sua integrità originale, e ci consegna un'immagine nuova: quella di una ragazza vera e viva, ironica, passionale, irriverente, animata da un'allegra voglia di vivere, già adulta nelle sue riflessioni.

Il memoriale simbolo dell'Olocausto.

Di solito, a 13 anni, le ragazze sono solite scrivere un proprio diario segreto in cui appuntano le prime cotte amorose, le prime incomprensioni con i loro genitori.  Anche Anne Frank affida le sue memorie giovanili ad un diario: scrive all'amica Kitty del distacco fra lei e la madre, delle frequenti tensioni fra lei ed il padre e del sentimento che prova per il coinquilino Peter. Sembrano apparentemtente alcuni indizi della giovinezza di una tredicenne come tutte le altre, se non fosse che Kitty è una figura immaginaria e Anne è costretta a passare le proprie giornate vivendo come una clandestina da arrestare e condannare a morte.

Non ci si può non commuovere di fronte alla spietata lucidità con cui Anne fa sembrare 'normale' la sua vita quotidiana. Uno stile che a braccetto con i bombardamenti su Amsterdam e con il timore della morte che incombe, concreto ed opprimente come un erculeo macigno, sulle teste della ragazza e dei suoi cari.
La dolce Anna è rinchiusa nelle pagine del tuo libro e ogni volta che il libro si apre rivive insieme a noi che leggiamo il libro. 

"È davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano assurdi e impossibili da realizzare. Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore. Semplicemente non posso fondare le mie speranze sulla confusione, sulla miseria e sulla morte. Vedo il mondo che si trasforma gradualmente in una terra inospitale; sento avvicinarsi il tuono che distruggerà anche noi; posso percepire le sofferenze di milioni di persone; ma, se guardo il cielo lassù, penso che tutto tornerà al suo posto, che anche questa crudeltà avrà fine e che ritorneranno la pace e la tranquillità."

Nessun commento:

Posta un commento